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1.
€ 22,50
EAN-13: 9788856864144
Gianluca Senatore
Storia della sostenibilità . Dai limiti della crescita alla genesi dello sviluppo
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Politica economica e finanziaria

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Indicativamente procurabile in 10-12 giorni lavorativi
Info disponibilitàRifornimento in corso
Prezzo di acquisto€ 22,50
DescrizioneÈ assai difficile definire quante e quali discipline siano coinvolte nell'interpretazione del concetto di sostenibilità  legato allo sviluppo; l'analisi storica è collegata agli aspetti sociologici, la ricerca economica è strettamente connessa a implicazioni politiche, la storia della filosofia a quella della scienza. Lo studio dello sviluppo sostenibile è dunque transdisciplinare, e il rischio di chi lo avvicina con un'ottica troppo specialistica è di perdere di vista la sua specificità . Di certo per analizzare quali relazioni sussistono tra le diverse componenti disciplinari occorre per prima cosa definire il quadro di riferimento, individuando delle solide basi su cui fondare una serie di ipotesi. In passato l'uomo ha modificato l'ambiente naturale a suo piacimento. Tutto quello che veniva costruito o edificato aveva come obiettivo il miglioramento delle condizioni umane in armonia con l'ambiente; la scienza e la tecnica venivano considerate strumenti per interpretare la natura e il limite allo sfruttamento delle risorse era costituito dalla consapevolezza della sopravvivenza stessa dell'uomo sulla Terra. Nell'età  contemporanea si è passati dal difendersi dalla natura a difendere la natura. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, dopo che l'uomo aveva per la prima volta oltrepassato il limite dell'autodistruzione con l'uso dell'atomo a fini bellici, l'Europa riscopre una nuova fase di crescita economica, caratterizzata dall'incremento demografico, da rapide innovazioni scientifiche e tecnologiche e da grandi riforme strutturali. Questo periodo è stato descritto dai teorici dell'economia come una fase di sviluppo. Tra la fine degli anni Sessanta e gli inizi dei Settanta, infine, in un'Europa attraversata dalla Guerra Fredda, si concentrano una serie di eventi che mettono in relazione l'ambiente, la crescita economica e lo sviluppo: uno sviluppo particolarmente dinamico, non inteso esclusivamente come crescita economica, ma come nuovo indicatore in grado di misurare il reale avanzamento sociale, culturale, civile ed economico di una società . Gianluca Senatore è laureato in Scienze Politiche e ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell'Europa alla Sapienza Università  di Roma. È stato visiting doctoral candidate presso il Polytechnic Institute of New York University (NYU-Poly). È componente del Nucleo di Valutazione d'Ateneo per la Sapienza. Ha scritto e pubblicato altri volumi e contributi sullo sviluppo sostenibile e sulla valutazione della ricerca e della didattica in Italia.

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2.
€ 32,00
EAN-13: 9788820420352
Elisabetta Basile
Pensare il capitalismo. Nuove prospettive per l'economia politica
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Politica economica e finanziaria

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Prezzo di acquisto€ 32,00
Descrizione"Pensare il capitalismo" significa interpretare questo modo di produzione come un prodotto della storia e non come un dato, come una realtà  governata da leggi naturali. Significa interpretarlo come una realtà  storicamente determinata, istituzionalizzata, processuale, della quale occorre scoprire, al di là  dell'evidenza empirica, strutture, meccanismi, tendenze. La recente e non ancora superata crisi economica mondiale offre argomenti a chi pensa che le teorie dominanti non siano in grado di spiegare la natura, il funzionamento e le tendenze del sistema capitalistico. Questa inadeguatezza si può spiegare considerando i fondamenti metodologici della disciplina - in larga misura ancora ispirati al neo-positivismo e ai modelli della fisica classica anche dopo che questi sono stati abbandonati dalla filosofia e dalle scienze naturali - osservando il suo rifiuto di dialogare con le altre scienze sociali e l'utilizzo ideologico e politico di tesi scientificamente deboli e controverse. Inoltre, il prevalere di un formalismo fine a se stesso ha fatto perdere di vista l'oggetto della ricerca economica, come peraltro anche autori non "eterodossi" hanno rilevato. Non sono mancati importanti economisti che hanno contestato presupposti e tesi rilevanti di quello che viene chiamato il "paradigma neoclassico", e sono stati elaborati programmi di ricerca che hanno riguardato problemi un tempo trascurati, come il ruolo delle istituzioni, l'ambiente, le differenze etniche o di genere. Nonostante ciò quel paradigma continua a essere dominante e a oggi non si può dire che un paradigma alternativo si sia definito e affermato. Poggiandosi sulle analisi critiche del paradigma neoclassico dominante e rivisitando i principali economisti "eterodossi", i saggi proposti in questo volume discutono i presupposti epistemologici e metodologici dell'ortodossia. Con l'obiettivo di proporre nuove prospettive per l'analisi dei sistemi economici contemporanei, essi riflettono sul pensiero critico di Marx, Keynes e Sraffa, e analizzano i problemi che i mutamenti del capitalismo fanno sorgere e che la teoria mainstream non è stata capace di interpretare efficacemente. Elisabetta Basile è docente di economia applicata nell'Università  di Roma "La Sapienza". Giorgio Lunghini, accademico dei Lincei, è stato presidente della Società  italiana degli economisti ed è docente di economia politica nell'Istituto Universitario di Studi Superiori di Pavia. Franco Volpi è docente di economia dello sviluppo nell'Università  di Firenze.

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3.
€ 40,00
EAN-13: 9788820432584
Luciano Malfer
Festival della Famiglia di Trento. Crisi economica e programmazione delle politiche familiari. Alleanze territoriali e distretti famiglia, smart cities e digital divide, processi educativi, invecchiamento attivo, auditing aziendale
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Politica economica e finanziaria

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Prezzo di acquisto€ 40,00
DescrizionePolitiche familiari e politiche di sviluppo economico: binomio possibile? Come qualificare l'Italia un "Paese amico della famiglia" per sostenere i progetti di vita delle famiglie e sviluppare innovazione di prodotti e servizi? Le politiche familiari - declinate secondo nuovi paradigmi di operatività  - possono assumere una dimensione strategica e trasversale ai vari settori della vita pubblica e privata per contrastare la crisi economica e promuovere, oltre che il benessere della famiglia, anche la crescita sociale ed economica italiana. Il Festival della Famiglia ha posto al centro del dibattito aspetti di forte attualità  e gli esiti di sperimentazioni condotte a livello nazionale e internazionale. Nei diversi panel del Festival si è dibattuto su alleanze locali per il benessere familiare, distretti per la famiglia, ICT, media education e smart cities, sistemi di auditing e certificazione familiare aziendale, invecchiamento e politiche age-friendly, processi educativi e capitale umano, capitale informativo e sviluppo economico: ambiti oltremodo sfidanti sui quali, grazie al contributo dei partecipanti ai panel e al lavoro dei vari coordinatori, sono state stilate le tesi del Festival della Famiglia di Trento. Le tesi hanno messo a fuoco come le varie politiche possono fortemente contribuire a qualificare la crescita economica, ponendo al centro della riflessione la crescita della famiglia, in coerenza con il titolo del Festival "Se cresce la famiglia, cresce la società ". Luciano Malfer, nato a Trento nel 1962, coniugato con quattro figli, è attualmente Dirigente generale dell'Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità  e le politiche giovanili della Provincia Autonoma di Trento. Nell'ambito delle politiche familiari ha sviluppato più standard family friendly e il modello dei distretti familiari territoriali.. Dal 2004 è iscritto all'Ordine dei giornalisti. È stato membro del Comitato Tecnico Scientifico dell'Osservatorio Nazionale delle politiche familiari (2010/2012). Ha pubblicato per i nostri tipi: Fattore4: uno slogan per la sostenibilità  del welfare (2011) e Family Audit: la nuova frontiera del noi (2012). Francesca Gagliarducci, nata a Roma nel 1972, coniugata con due figli, dal 2002 è Dirigente generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dal 2013 è docente stabile di Scienza dell'organizzazione presso la Scuola Nazionale dell'Amministrazione. Svolge attività  di studio nell'ambito del diritto amministrativo e della scienza dell'amministrazione, collaborando con università  (in particolar modo "La Sapienza" di Roma e "Roma Tre") ed altri organismi di ricerca, partecipando a numerose commissioni ministeriali e gruppi di lavoro finalizzati alla riforma della pubblica amministrazione.

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4.
€ 33,00
EAN-13: 9788820449520
Gaetano Fausto Esposito
La costruzione del capitale fiduciario. Motivazione, imprenditorialità  e libertà  per una nuova politica dello sviluppo
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Politica economica e finanziaria

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Prezzo di acquisto€ 33,00
DescrizioneLa crisi economica iniziata nel 2007 - come spiega nell'introduzione Giulio Sapelli - ha messo a nudo le debolezze e le contraddizioni dell'economia mainstream, basata sulla costruzione di modelli matematici, che simulano i comportamenti di un astratto "homo oeconomicus", portando alla rimozione dei valori alla base delle decisioni delle persone e delle organizzazioni. Gli approcci tradizionali non riescono più a spiegare i fenomeni dell'economia contemporanea e spingono verso ricette di intervento che spesso si traducono in un aggravamento della crisi stessa. In questo volume si cerca di fornire una spiegazione diversa dello sviluppo, in controtendenza rispetto alle tesi dominanti, attribuendo un ruolo primario al processo di accumulazione del capitale fiduciario e focalizzando l'attenzione sul ruolo dell'imprenditorialità  e degli spazi di libertà . Alla base della crescita si individuano due circuiti convergenti di alimentazione. Il primo è generato dalla intersezione tra motivazione, giustizia distributiva, capitale umano e reti di connettività , elementi che influenzano la costruzione del capitale di fiducia. Il secondo nasce dall'interazione tra istituzioni (formali e informali), spazi di libertà  ed imprenditorialità . Quest'ultimo circuito, unito al ruolo che svolgono il capitale umano e la connettività , viene individuato come fattore esplicativo della produttività  totale dei fattori, influendo a sua volta sul capitale di fiducia, aumentandone o riducendone la dotazione. Il volume si dirige a quanti - studiosi, opinion leader e policy maker - sono impegnati a costruire un modo nuovo e diverso di progettare le politiche di sviluppo, più attento agli aspetti della socialità  e dei valori umani. Gaetano Fausto Esposito è autore di numerosi saggi sui temi dell'economia finanziaria e dello sviluppo, dell'economia industriale, della statistica economico-territoriale e dei processi di internazionalizzazione delle imprese. Già  direttore dell'Area studi e ricerche dell'Istituto Guglielmo Tagliacarne e docente di Economia applicata in diversi Atenei, attualmente è Segretario generale di Assocamerestero. Pietro Spirito è autore di numerosi saggi ed articoli sui temi dell'economia dei trasporti. Ha lavorato all'Ufficio studi della Montedison, all'Istituto Guglielmo Tagliacarne e alla Consob. Già  dirigente del Gruppo Ferrovie dello Stato, direttore generale della Fondazione e del Comitato Telethon, attualmente è dirigente di Atac e docente di Economia dei trasporti presso la Facoltà  di Economia dell'Università  di Roma "Tor Vergata"; tiene un blog sui temi della mobilità  sul sito www.huffingtonpost.it.

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5.
€ 20,00
EAN-13: 9788820455507
Cosimo Magazzino
Legge di stabilità  e politica economica in Italia
Edizione:Franco Angeli, 2013
Collana:Politica economica e finanziaria

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DescrizioneIl volume raccoglie i risultati di una ricerca del CREI dell'Università  Roma Tre sulla "Legge di Stabilità  e la politica economica in Italia" svolta da Carmela D'Apice, Maurizio Franzini, Cosimo Magazzino, Salvatore Monni, Alessandro Petretto, Gian Cesare Romagnoli e Gaetana Trupiano. La Legge di Stabilità  ha sostituito la Legge Finanziaria dal 2010, all'inizio della crisi dei debiti sovrani europei. Nel 2011 il governo di Mario Monti ha dovuto affrontare sfide molto difficili: uno spread tra Bund tedeschi e Btp italiani decennali oltre i 500 punti base, il terzo rapporto debito pubblico/Pil del mondo, i vincoli di finanza pubblica dettati dalla nuova governance europea, la pressione da parte delle agenzie di rating su titoli di stato e sistema bancario, una crisi di produttività  ultra-decennale, un'evasione fiscale endemica e una instabilità  politica di fondo. La stella polare dell'esecutivo è stata quella di raccogliere la dura sfida del consolidamento dei conti pubblici nonostante una recessione persistente e una disoccupazione giovanile inaccettabile. Ma gli strumenti scelti per cercare di conseguire gli obiettivi sembrano essere stati, almeno in parte, mal selezionati e discutibili in termini redistributivi. Inoltre, l'austerità  voluta dall'esecutivo è stata restrittiva perché si è quasi totalmente concentrata sul versante delle entrate, mentre il contributo al risanamento dei conti pubblici avrebbe dovuto agire su entrambi i fronti, aprendo la strada a un'austerità  espansiva, con la riduzione del cuneo fiscale. Anche nella Legge di Stabilità  per il 2013, le semplificazioni, le liberalizzazioni, le privatizzazioni, una minore tassazione del lavoro, una riforma delle relazioni finanziarie intergovernative, l'abbandono dell'universalismo delle prestazioni, sono rimasti sullo sfondo. L'auspicio è che il nuovo governo possa trarre utili elementi di riflessione da questa ricerca. Cosimo Magazzino è ricercatore confermato e professore aggregato di Politica Economica nell'Università  Roma Tre. Ha insegnato anche nella UNINT di Roma. Ha pubblicato monografie e saggi su temi di politica economica e di finanza pubblica. Gian Cesare Romagnoli è professore ordinario di Politica Economica nell'Università  Roma Tre. Ha insegnato anche nelle Università  di Pisa, Urbino, Sapienza di Roma, Firenze. Partecipa a vari progetti di ricerca sulla politica economica italiana ed europea.

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6.
€ 20,00
EAN-13: 9788856849936
Manuela Ciani Scarnicci
Il PIL: un problema di valutazione. Dai primi tentativi di calcolo ai giorni nostri
Edizione:Franco Angeli, 2012
Collana:Politica economica e finanziaria

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Prezzo di acquisto€ 20,00
DescrizioneQuesto volume ha lo scopo di sintetizzare la storia del calcolo del PIL, dell'elaborazione del suo primo concetto fino ai giorni nostri. Le teorie prese in considerazione partono da William Petty e arrivano alle ultime formulazioni su indicatori alternativi o implementazioni del calcolo del PIL, per valutare non solo il reddito della nazione ma anche il benessere. Viene trattato il metodo di calcolo odierno del PIL e i vantaggi e gli svantaggi di tale sistema. Elaborazioni e approfondimenti della variabile macroeconomica lasciano al lettore uno spunto per ulteriori ricerche in merito a quello che oggi sembra essere uno dei principali problemi di valutazione di una nazione. È proprio grazie al PIL che una nazione acquista o perde credibilità , sia a livello nazionale che internazionale. Per tali ragioni riuscire a creare un indicatore che non crea distorsioni permetterebbe una migliore valutazione e una maggior credibilità . Ad oggi le problematiche riguardanti tale calcolo sono ancora in discussione. Sono state proposte da economisti e da governi diversi tipi di indicatori che potrebbero sostituire o integrare il PIL. Manuela Ciani Scarnicci è ricercatore di economia politica presso l'Università  degli Studi E-Campus. Insegna macroeconomia nella Facoltà  di Economia ed economia politica presso la Facoltà  di Giurisprudenza. Svolge attività  di ricerca sulle problematiche concernenti lo sviluppo economico e collabora anche con gruppi di ricerca della Facoltà  di Economia dell'Università  degli Studi di Firenze.

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7.
€ 29,00
EAN-13: 9788856822922
Giovanni Somogyi
Introduzione alla politica economica. Prospettive e strategie della crescita mondiale nel XXI secolo
Edizione:Franco Angeli, 2011
Collana:Politica economica e finanziaria

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Prezzo di acquisto€ 29,00
DescrizioneSi osserva oggi una drammatica spaccatura tra nord e sud del mondo. Il reddito mediamente disponibile per abitante nei Paesi avanzati è sette volte superiore a quello dei Paesi emergenti in via di sviluppo. La popolazione del pianeta è composta quindi da una minoranza di ricchi e da una maggioranza di poveri. Si tratta del più grave problema dell'economia e della politica del XXI secolo. Una soluzione definitiva non può essere intravista se non nell'arco di molti decenni; ma tra gli scenari possibili vi è certamente quello, entro il termine del secolo, di una drastica riduzione delle distanze economiche. Forse il secolo in corso potrà  vedere la fine di ciò che abbiamo conosciuto come la realtà  del sottosviluppo del Terzo Mondo, se proseguiranno le attuali tendenze, che vedono i Paesi emergenti crescere mediamente a ritmi molto più forti di quelli dei Paesi avanzati; le prospettive di questo quadro sono state paradossalmente rafforzate dalla vicenda della crisi, dalla quale stiamo ora uscendo. Un ruolo di rilievo spetta certamente ad un equilibrato e intelligente impiego della politica economica. Questo libro si propone di illustrare, soprattutto agli studenti dei corsi universitari di materie economiche, con un linguaggio scientificamente rigoroso ma il più possibile chiaro e comprensibile, gli strumenti teorici che possano aiutare a capire le prospettive dell'economia mondiale; e quindi affronta argomenti quali la misura e i confronti internazionali della produzione e dello sviluppo, le tematiche della politica monetaria e della politica fiscale, il mercato del lavoro, i cambi e la bilancia dei pagamenti, la cooperazione economica internazionale, la globalizzazione. Gli ultimi due capitoli sono dedicati all'economia italiana e all'integrazione europea, la cui prospettiva appare all'autore il solo vero strumento per affrontare la drammatica evenienza del declino dell'Italia. Giovanni Somogyi è stato direttore del Dipartimento di teoria economica e metodi quantitativi per le scelte politiche presso la Sapienza Università  di Roma, dove è stato anche, dal 1979, professore ordinario. Ha tenuto corsi di Programmazione economica, di Economia industriale, di Economia politica, di Politica monetaria, di Storia economica e, da molti anni, di Politica economica. Insegna anche Economia monetaria internazionale presso l'Università  Lumsa di Roma.

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